L'Acquedotto di Genova tra radio e storia
Attivazione in radio dell'antico acquedotto storico della Val Bisagno
le giornate memorabili
All'ombra della Lanterna di Genova ci sono numerosissimi monumenti e tracce della civiltà che ci ha preceduto manufatti a volte nell'oblio ... uno tra tutti l'Antico acquedotto di Genova in Val Bisagno
L'attività radio
Era da molto che ci pensavo, già dal lontano 2006 poco dopo aver ottenuto la licenza da radioamatore, di attivare in maniera “radiofonica” un luogo a me particolarmente caro, ricordo quando andavo da bambino a raccogliere la ginestra con mio nonno (per legare i pomodori) che mi raccontava la storia di questo monumento a cielo aperto e le sue esperienze percorrendo questa via d’acqua en non solo infatti, all'inizio del secolo scorso, era anche una strada importante dove si socializzava e si raggiungeva a piedi il resto delle delegazioni della valle ed il centro di Genova!
Mi ritengo, insieme agli altri attivatori, uno tra gli ultimi romantici, la nostra iniziativa era volta a far incuriosire gli sportivi, gli appassionati di trekking e gli appassionati di storia che abitualmente frequentano il bellissimo lastricato.
Nonostante questo sia un mondo prepotentemente dominato da internet e cellulari le persone si avvicinavano incuriosite dall'attività chiedendo dettagli su funzionamento, burocrazie, esami e ci chiedevano notizie inerenti la nostra associazione (A.R.I.).
Molti ci ponevano domande filosofiche di vario genere.
Soltanto alle ore 15 circa di domenica, alcuni ci hanno visto protagonisti di una ritirata paragonabile a quella sostenuta dall'8ª Armata italiana dell' 11 dicembre 1942 (operazione Piccolo Saturno), allorchè colti all'improvviso da una forte grandinata dopo il messaggio di fine allerta meteo dell' ARPAL Liguria e ci hanno chiesto “ma chi ve l’ha fatto fare” HI
Queste attività che avvicinano il pubblico alla radio sono, a mio giudizio molto importanti, pur essendo consapevole degli ostacoli, a volte insormontabili, che può incontrare un radiodilettante che decide di installare l’agognata antenna sul tetto.
L'interesse ha coinvolto anche dei giovani aspiranti radioamatori uno dei quale ha voluto fare una foto in posa da operatore radio e speriamo di avergli "inoculato" il virurus della passione per la radio!!!
Per quanto sopra quei 10 minuti di trasmissione al mese ... ma fatemi il piacere e leggete meno le disinformazioni che senza filtro vengono vomitate sul web.
Finalmente ho trovato un manipolo di amici radioamatori che mi hanno seguito nell'impresa.
da sinistra : IZ1PKR Gabriele, IZ1KVS Carlo, IU1CQS Andrea, IU1FHJ Federico, IZ1MHB Henry, IZ1KVR Italo, IU1ARE Luigi, ed in primo piano io.
Fin dai tempi antichi lo sviluppo della città di Genova è stato legato all'acqua, elemento prezioso quanto necessario. Le sorgenti cittadine e le cisterne per la raccolta delle acque piovane erano sparse capillarmente in tuta la città, ma difettavanoper portata e continuità di flusso. Il primo acquedotto genovese di cui abbiamo testimonianza, è quello romano, i resti ancora disponibili portano a propendere per una datazione intorno agli inizi del I sec. d.C., cioé quando Augusto imprimette un grande impulso allo sviluppo di opere idrauliche ad opera di suo genero Agrippa.
Anche se notizie di eruditi gennovesi vogliono che questo primo acquedotto venisse edificato dopo la distruzione di Genova da parte dei Cartaginesi e che, poco dopo, Roma inviasse il Pretore Spurio Lucrezio con due legioni ed un numero considerevole di schiavi per ricostruire la città, dotandola anche di un acquedotto "moderno", che venne alimentato dal torrente Feritore (odierno Bisagno), intorno al 200 a.c.gli unici dati certi sono che i resti risalgono al primo secolo d.C.
La presa di questo acquedotto era localizzata alle rapide del Montanasco, nei pressi del Follo" (attuale giro del Fullo) il tracciato di questo acquedotto che è stato calcolato intorno agli 11 km con con una pendenza media di 3,3 metri per km, si svilluppava sulla sponda destra del Bisagno ed era situato più in basso rispetto all'acquedotto medioevale. Esso portava l'acqua in città passando per Montesano, dietro l'ex convonto delle Fieschine, a monte della stazione Brignole per poi scendere a Piccapietra e superare la collina di Sant'Andrea.
Per questi motivi storici, anche se l'acquedotto romano è stato smontato e le pietre sicuramente riutilizzate per edifici e successivi acquedotti, abbiamo chiesto ed ottenuto la referenza numero DVR-ITG042 nel diploma Diploma Vestigia Romane in quanto la posizione si trova in prossimità del tragitto di quello romano.
per chiarire meglio inserisco la mappa
Conclusioni
Senza troppe pretese ed in scioltezza abbiamo effettuato nr.130 qso in HF ed 1 in VHF. Purtroppo solo alcuni in Q.R.P. ovvero sotto i 5 watt (realizzati da IZ1PKR) in quanto la propagazione in questo momento non è al top.
Infatti soprattutto in 20 metri (quorum richiesto dal D.V.R.) abbiamo fatto una “fatica bestia” a raccimolare collegamenti HI. Fortunatamente ci hanno salvato i colleghi IT9 (Siciliani) che arrivavano, grazie ad uno skip strano sui 14 mhz, meglio dei colleghi genovesi.
guardate :
gli aticoli su Radiorama organo ufficiale dell'Associazione Italiana Radioascolto
alimentiamo le radio in portatile
ed infine
quest'anno visto che l'anno scorso ci siamo divertiti abbiamo pensato di istituire sotto l'egida
nominativo speciale per il 1^ diploma dell'acquedotto storico della valle del Bisagno - Genova.